Blog creato per condividere con voi tutti i miei interessi e le mie creazioni. Salve io sono San Ten Chan lo Youtuber italiano piú famoso visto e seguito nell'intero mondo 🌍 oltre che in Italia 🇮🇹 ovviamente! Da nove anni produco #videoblog per condividere i miei pensieri. Faccio #video su richiesta su #youtube a chi si abbona al mio canale. #usciteilike #santenchan https://www.youtube.com/channel/UCyfny0WCty1
Hai ristrutturato il bagno e vuoi cambiare i sanitari? O desideri solamente sostituire alcuni elementi? In questa guida ti spieghiamo come procedere all’installazione dei sanitari e quali sono le differenze tra le diverse tipologie, i costi e le tariffe degli idraulici per completare questo lavoro.
Quanto costa l’installazione di sanitari?
Sia che si tratti di una ristrutturazione del bagno o solamente della sostituzione dei sanitari, è utile avere un’indicazione sul costo dell’installazione di sanitari. Il prezzo varia a seconda di diversi fattori, come il numero di sanitari da installare, la loro qualità e la tipologia di sanitari già presente nel bagno. Nella seguente tabella troverai alcune indicazioni sui costi dell’installazione di sanitari per il bagno, che si aggirano intorno ai € 30 – € 80 cadauno, escluso l’acquisto del sanitario. Ricorda, però, che è sempre necessario richiedere un preventivo personalizzato per conoscere il costo finale del progetto in base alle tue esigenze.
Tipologia di sanitari
Costo indicativo installazione sanitari
Sanitari a pavimento
€ 30 - € 80 per unità
Sanitari sospesi
€ 50 - € 90 per unità
Box doccia/vasca
€ 60 - € 100 per unità
Opere murarie connesse
€ 100 - € 400
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Quali sono le tempistiche per installare i sanitari?
Realizzare ristrutturazioni o altre tipologie ti lavori in bagno ha quasi sempre tempistiche che non superano i 7 giorni lavorativi. Nel caso dell’installazione dei sanitari, si parla di poche ore. Se non ci sono lavori di muratura da realizzare, un idraulico impiegherà più tempo per sostituire o installare i nuovi sanitari. Gli interventi che influenzano le tempistiche di una installazione di sanitari sono:
Le piccole opere murarie per completare l’installazione
Il posizionamento di nuove piastrelle intorno al nuovo sanitario
La sostituzione di un sanitario a pavimento e installazione di uno sospeso
Questi interventi aggiuntivi richiederanno qualche ora in più rispetto alla vera e propria installazione del sanitario. Controlla sempre il costo orario dell’idraulico per avere indicazioni sul prezzo.
Come si procede all’installazione dei sanitari?
Sostituire o installare sanitari è un lavoro che richiede l’aiuto di un esperto. A volte, però, se hai abbastanza conoscenze nel settore, potrai realizzare questo progetto da solo. In entrambi i casi è utile conoscere il procedimento di questo lavoro, che si compone delle seguenti quattro fasi:
Prima di tutto bisogna smontare i vecchi sanitari. Questo primo passaggio è ulteriormente utile perché ti permette di capire come il sanitario è stato installato.
Se installerai una tipologia di sanitario diversa da quella già presente, saranno necessari alcuni lavori extra, come lo spostamento di tubature. Questo lavoro richiede l’aiuto di un esperto edile o impresa idraulica.
Arriva, quindi, il momento di installare i nuovi sanitari. Ognuno richiede procedure diverse, ma, in generale, tutti necessitano di apposite staffe che vengono inserite nel muro e fissate con del cemento.
Infine, si collegano tutte le tubature dell’acqua e/o il sifone.
Le tipologie di sanitari e installazione
Quando decidi di sostituire i sanitari, potrai selezionare diverse tipologie e stili che meglio si adattano alle tue esigenze. Una tipologia di sanitari molto comune negli ultimi anni è rappresentata dai sanitari sospesi. Questi non presentano alcun collegamento al pavimento rendendo la sua pulizia più semplice e donando uno stile elegante all’interno bagno. Installare sanitari sospesi, però, richiede lavori di muratura più invasivi rispetto ad una semplice sostituzione della stessa tipologia di sanitari. Per installare un sanitario sospeso sarà necessario, infatti, spostare le tubature di scarico dal pavimento alla parete. Questo intervento può essere complesso: bisognerà scavare un tracciato, e posizionare le tubature nella giusta posizione. In seguito, si procede all’installazione del sanitario e, infine, si completa il lavoro con la posa delle piastrelle. Nella scelta della tipologia di sanitari, presta dunque attenzione anche alla procedura di installazione ed eventuali costi aggiuntivi.
Trova un idraulico locale e procedi all’installazione dei sanitari
Sei pronto per procedere all’installazione dei sanitari nel bagno di casa? Per realizzare questo progetto è sempre consigliato assumere un esperto del settore: in questo modo sarai sicuro che i sanitari siano installati nel modo corretto. Adesso non ti resta altro da fare che contattare gli esperti della tua zona e trovare l’offerta migliore. Richiedendo preventivi ad idraulici online, in modo gratuito e senza obblighi, ottieni indicazioni precise sul costo del tuo progetto e sulle tempistiche previste per ultimare l’installazione di sanitari. Trova il professionista migliore e realizza il lavoro ottenendo il miglior rapporto qualità – prezzo.
Quanto volte ti è capitato di cercare online rimedi e soluzioni su come sgorgare un lavandino otturato? Il lavandino intasato è un problema che spesso si presenta improvvisamente e che causa non poche problematiche nell’ambito di un’economia domestica. Per sgorgare un lavandino esistono diversi prodotti e rimedi fai-da-te che possiamo utilizzare tranquillamente, senza ricorrere a professionisti specializzati nell’uso di trituratori e pompe, con buona pace delle nostre tasche! Dall’aceto al bicarbonato, vediamo insieme come sgorgare il lavandino otturato e quali sono prodotti e rimedi fai-da-te da utilizzare per stappare il lavandino della tua cucina o del tuo bagno.
Rimedi naturali per sturare il lavandino
Lo sapevi che esistono diversi rimedi naturali ed ecologici per sgorgare un lavandino otturato? Rimedi semplici, naturali ma soprattutto economici. Questi metodi per sturare il lavandino possiamo averli direttamente a casa, in cucina o nel bagno o reperirli facilmente al supermercato, senza spendere una fortuna. Non stiamo parlando di prodotti chimici come candeggina, idraulico liquido o altri rimedi artificiali che, oltre a essere spesso sconsigliati dagli esperti, sono costosi e, soprattutto, inquinanti e nocivi per la salute. I rimedi per sgorgare un lavandino otturato che ti consiglieremo riguardano elementi e prodotti naturali quali, per esempio, bicarbonato, aceto, acqua calda che, se uniti a un valido sturalavandini, possono risultare determinanti e risolvere, definitivamente, il problema del lavandino intasato, in bagno oppure in cucina. Vediamo insieme quali sono i principali rimedi naturali fai-da-te.
Il bicarbonato
Il bicarbonato è un valido alleato per sturare il tuo lavandino intasato. Grazie alle sue proprietà, infatti, il bicarbonato di sodio, è in grado di diventare un ottimo sturalavandini fai da te. Come fare, quindi, per sturare il lavandino della tua cucina o del tuo bagno con il bicarbonato. Il procedimento è molto semplice, questi sono i prodotti di cui hai bisogno:
Un litro di acqua
Sale 100 gr
Bicarbonato di sodio 100 gr
Per sgorgare i tubi del lavandino velocemente metti a bollire circa un litro di acqua in una pentola, dopodiché versa in una ciotola circa 100 grammi di bicarbonato di sodio e 100 grammi di sale e mischia la soluzione in maniera omogenea. Una volta che l’acqua arriva alla temperatura di ebollizione, versa nello scarico intasato del lavandino dapprima la soluzione di bicarbonato e sale e, subito dopo, l’acqua bollente. Lascia agire per qualche minuto e ripeti il procedimento più volte fino a quando non vedrai migliorare lo scarico del tuo lavandino. Sgorgare il lavandino con il bicarbonato, il sale e l’acqua bollente è un’operazione naturale da ripetere più volte e rappresenta un rimedio naturale da ripetere ciclicamente, per evitare di ritrovarsi il lavandino intasato e lo scarico del lavello inagibile. Facile vero?
Bicarbonato e aceto
Uno dei migliori metodi per sturare il lavandino è sicuramente quello composto da bicarbonato e aceto. Due prodotti naturali che, oltre a non essere tossici per la nostra salute, non sono inquinanti per gli scarichi e per l’ambiente che ci circonda: bicarbonato e aceto rappresentano, per un lavandino intasato, un efficace rimedio home-made!
Per sturare il lavandino della tua cucina o del tuo bagno usando questo metodo, dovrai procurarti semplicemente:
Bicarbonato
Aceto
Sturalavandini
La soluzione composta da bicarbonato e aceto rappresenta un disgorgante naturale molto efficace, usato per sgorgare scarichi molto otturati, nel lavandino della cucina o nello scarico del lavandino del bagno. Ciò che dovrai fare è molto semplice: versa una tazza di aceto e bicarbonato nello scarico intasato la reazione chimica tra i due elementi si trasformerà in un efficace rimedio naturale per sgorgare il lavandino. Successivamente versa acqua bollente per eliminare eventuali residui nello scarico. Usa lo sturalavandino per rendere ancora più efficace questa operazione e per stappare il lavandino in modo definitivo.
Acido citrico
L’acido citrico rappresenta un’alternativa all’aceto low-cost ed ecologica per sgorgare un lavandino in maniera naturale. Per sturare un lavandino basterà versare mezzo bicchiere di bicarbonato e mezzo bicchiere di acido citrico: la reazione chimica scatenante sarà un valido rimedio fai-da-te per disostruire il lavandino.
Detersivi ecologici per piatti
I detersivi per piatti rappresentano una valida alternativa a tutti i rimedi fai-da-te per sgorgare un lavandino otturato. Ovviamente stiamo parlando di detersivi ecologici che non inquinano e non danneggiano la salute del nostro amato pianeta (e la nostra). Come sturare un lavandino con un detersivo per piatti? Questo è ciò che dovrete procurarvi:
Un bicchiere di detersivo ecologico
Una tazza di acqua calda
Il processo è molto semplice e veloce: basterà riempire un bicchiere con del detersivo ecologico e versare il liquido nello scarico del lavandino della cucina o del bagno. Dai il tempo alla soluzione di agire: dopo alcuni minuti, il detersivo dovrebbe liberare lo scarico. Una tazza di acqua bollente, successivamente, aiuterà a sciogliere eventuali residui e disostruire il tuo lavandino da fastidiosi residui.
Le bibite gassate
Cosa fare quando il lavandino è otturato? Utilizzare le bibite gassate! Ti sembrerà incredibile ma le bibite gassate rappresentano uno dei rimedi naturali ed ecologici più utilizzati da coloro che si chiedono come sgorgare un lavandino otturato. Procurarti una comune bibita gassata potrà essere uno tra gli espedienti più efficaci e semplici da utilizzare per liberare lo scarico del lavello della tua cucina o del tuo bagno, senza contattare l’idraulico.
Come procedere? Versa il contenuto della tua bottiglia o della tua lattina nel tubo di scarico del tuo rubinetto e lascia agire per circa 5 o 6 minuti. L’operazione, ripetuta ciclicamente, consentirà di sciogliere eventuali residui presenti all’interno delle tubazioni dell’impianto idraulico.
Un efficace metodo alternativo è quello di versare, in una bottiglia vuota, due bicchieri di bibita gassata, una tazza di bicarbonato e una di sale grosso. Una volta mescolati energicamente tra di loro gli ingredienti, dovrai versare il liquido nel tubo di scarico, lasciare agire il composto per alcuni minuti e far scorrere dell’acqua calda per alcuni minuti. In breve l’acqua tornerà a scorrere nel tuo rubinetto.
La soda caustica
La soda caustica o idrossido di sodio rappresenta il rimedio al quale ricorrere solo in caso di gravi e prolungate otturazioni del lavandino o di scarichi domestici. La soda caustica, altamente corrosiva, è spesso usata come disgorgante per sturare i tubi otturati ma, considerata la sua aggressività, sono necessarie piccole precauzioni prima dell’utilizzo.
Prima di usare la soda caustica per sturare il lavandino otturato, procurati dei guanti, degli occhiali per proteggere gli occhi e una mascherina monouso. Come procedere?
Versa semplicemente tre cucchiai di soda caustica nello scarico otturato, dopodiché versa un litro di acqua bollente e lascia agire internamente per circa mezz’ora. Questo processo porterà a sgorgare il lavandino definitivamente e in modo naturale.
Se nemmeno questo metodo porterà al risultato sperato, rivolgiti al tuo idraulico di fiducia!
Altri rimedi naturali fai da te
Usa l’acqua di cottura delle patate come disgorgante naturale: versa l’acqua, ancora bollente, all’interno dello scarico della tua cucina. Il risultato sarà stupefacente!
Unisci mezza tazza di bicarbonato di sodio, mezza tazza di sale e un quarto di tazza di cremor tartaro, versa il composto nel lavandino e poi libera lo scarico con un litro di acqua bollente. Lascia agire per qualche ora per sgorgare efficacemente il lavandino, poi risciacqua lo scarico per sturare i tubi definitivamente.
Come hai potuto leggere in questo articolo, per sgorgare un lavandino otturato bastano pochi prodotti che, spesso, possiamo facilmente trovare nella nostra dispensa oppure tra gli scaffali del supermercato. Ovviamente l’utilizzo di mezzi meccanici come sturalavandini a ventosa, sturalavandini a molla o l’uso di un filo di ferro potrà contribuire fortemente a risolvere questa fastidiosa e frequente problematica. Provare per credere!
I forni a gas solitamente funzionano grazie ad un bruciatore posto nella parte bassa. Questo ha lo scopo di trasmettere il calore all’interno del forno, e cuocere i cibi per irraggiamento, ciò vuol dire che il calore si propaga all’interno della camera e viene distribuito alle pareti o alla serpentina. Quando il forno viene acceso, il bruciatore deve lavorare alla massima potenza raggiungere la temperatura desiderata ed infine stabilizzarsi, producendo il cosiddetto calore di mantenimento.
La differenza tra i vecchi forni a gas e quelli moderni sta soprattutto nel modo di accendersi.
Come accendere un forno a gas vecchio?
Quelli più datati ricevono il gas tramite l’apposito distributore interno, che si aziona quando viene premuta la manopola, e per avviare la fiamma è necessario agire manualmente utilizzando un accendino, un cerino, o in alcuni casi un pezzo di carta infuocato che va avvicinato all’ugello da cui fuoriesce il gas.
Tutto ciò può essere rischioso, anche perché nei vecchi forni non esiste un sistema di sicurezza che interrompe il flusso di gas quando la manopola viene rilasciata.
Come accendere un forno a gas moderno?
I forni più moderni invece sono dotati di un sistema elettrico che produce una scintilla, questa si aziona quando viene premuta la manopola che, reagendo con il gas immesso nella camera tramite un’ugello, produce la fiamma che serve a scaldare e cuocere i cibi. Un sistema più sicuro rispetto ai vecchi forni, anche grazie al fatto che una volta che si lascia la manopola il gas smette di essere erogato, cosa che invece non avviene nei modelli più datati. Alcuni dei modelli più moderni sono dotati anche di apposito timer, termostato o altri strumenti che possono essere regolati per accendersi e spegnersi solo quando necessario.
PROBLEMI FREQUENTI NELL’ACCENSIONE DI UN FORNO A GAS
In ogni caso i problemi più frequenti legati al funzionamento di un forno a gas sono legati a:
CONTAMINUTI – è un elemento che funziona tramite una manopola che regola il tempo di cottura, e che permette al forno di accendersi una volta che viene girata.
Questo dispositivo è utile per stabilire un tempo limite di cottura dei cibi, superato il quale il forno si spegne, in questa maniera si evita di bruciare ciò che stiamo cucinando.
Può succedere che questa manopola si rompa, impedendo al segnale di arrivare, oppure potrebbe stararsi, non facendo coincidere esattamente lo zero.
Se si presenta il primo caso, allora il problema è sicuramente di natura elettrica, e quindi è necessario contattare un professionista che se ne occupi.
Nel secondo caso invece si può intervenire anche autonomamente, smontando il pannello e sistemando manualmente la manopola in posizione corretta.
INTERRUTTORE – così come molti altri dispositivi elettrici, anche il forno ne possiede uno, in modo da poter essere spento o acceso in caso di necessità, può capitare quindi di premerlo accidentalmente spegnendolo. La prima cosa da fare è assicurarsi che sia questo il problema, e successivamente premere il tasto per riaccenderlo.
Se invece non dovesse dipendere da questo, allora dobbiamo verificare che il guasto non sia dovuto alla presa di corrente difettosa.
Una volta effettuati tutti i controlli del caso proviamo ad inserire il cavo di alimentazione in altre prese, per assicurarci che il forno riparta.
Se così facendo ci accorgiamo che effettivamente il problema dipende dalla presa a cui era attaccato il forno in principio, allora sarà bene chiamare un tecnico per far risolvere il guasto.
È importante in ogni caso prestare la massima attenzione quando si esegue questo tipo di operazione, in quanto prima di poter accedere alla presa dovremo smontare il battiscopa, e successivamente rimuovere il forno.
COMMUTATORE – è un elemento importante per il buon funzionamento dell’apparecchio. Questo importante elemento serve a far passare la corrente e trasmetterla al forno, facendolo funzionare.
Se il commutatore dovesse bruciarsi, il forno non funzionerebbe, e bisognerebbe sostituire il pezzo se non addirittura cambiare tutto il macchinario. Per verificare che il commutatore non sia guasto, la prima cosa da fare è individuarlo all’interno dell’elettrodomestico, e poi controllare che non vi sia della cenere.
Qualora dovesse essercene allora è bene contattare un tecnico, che provvederà a riparare il guasto.
TERMOSTATO – regola la temperatura del forno e, come visto in precedenza, serve anche ad azionarlo nel caso in cui questo debba essere regolato preventivamente.
Se il termostato fosse guasto, allora non ci sarebbe il passaggio della corrente, e quindi il forno potrebbe non funzionare. È possibile in ogni caso intervenire autonomamente per risolvere il problema, oppure sostituire il pezzo danneggiato. Questo non comporterebbe una spesa eccessiva.
TERMOSTATO DI SICUREZZA – è un altro elemento importante per il buon funzionamento del forno, ma al contrario del termostato, è più difficile da raggiungere e controllare.
È posto infatti nella parte posteriore del forno, e per ispezionarlo è necessario smontare il pannello che lo copre. Nel caso non si voglia rischiare di combinare un guaio, allora la cosa migliore è rivolgersi ad uno specialista, che possa in maniera veloce e professionale sostituire il pezzo danneggiato.
CABLAGGIO – è in sostanza la rete di fili elettrici, resistenze e collegamenti che permette il funzionamento del forno. Per verificare che tutto il sistema lavori al meglio, è possibile ricorrere ad un tester, per controllare il passaggio della corrente. È un’operazione delicata, che andrebbe eseguita solamente se si ha un minimo di dimestichezza in questo genere di lavori, altrimenti vale lo stesso consiglio dato in precedenza. Meglio rivolgersi ad un tecnico specializzato che possa risolvere il problema con la giusta esperienza e gli strumenti adeguati.
Un altro problema che può insorgere è quello del forno che si accende ma non scalda a sufficienza. Solitamente questo tipo di guasti può riguardare uno degli elementi citati poco fa, ma senza l’adeguata attrezzatura ed esperienza potrebbe risultare davvero complesso individuare quale possa essere la causa.
Prima di sostituire l’elettrodomestico è meglio affidarsi ad uno specialista, e solo di seguito decidere cosa fare.
COME CAPIRE LA TEMPERATURA DEL FORNO A GAS
Di norma sia i forni elettrici che quelli a gas sono dotati di un termostato, o un display, attraverso il quale è possibile regolare la temperatura di cottura desiderata, e mantenerla per tutto il tempo della cottura.
Nei modelli più economici questa funzione è lasciata ad una semplice manopola, con la quale si imposta una temperatura massima e una minima, oltre a diverse altre gradazioni intermedie.
In altri modelli invece è presente una manopola con una numerazione che va da 0 a 9, e a cui corrisponde solitamente una certa temperatura. Le corrispondenze tra numeri e temperature viene riportata sul libretto di istruzioni, ma se questo dovesse mancare è possibile comunque capire quanto calore passa all’interno del forno osservando il termometro, spesso agganciato al vetro dello sportello e ben visibile dall’interno.
COME SI USA IL FORNO A GAS
Il forno a gas è dotato di un bruciatore, che può raggiungere temperature elevate e può essere regolato, tramite apposita manopola, per cuocere diverse tipologie di alimenti.
Questo è sicuramente un vantaggio, ma in altri casi può tramutarsi in uno svantaggio non da poco. Infatti l’alternanza di livelli di temperatura che raggiunge il bruciatore, spesso e volentieri provoca delle difficoltà nella corretta cottura dei cibi. Non è insolito trovare parti più bruciate rispetto ad altre, e cibi per lo più secchi e privi della giusta umidità, che li rende succosi e gustosi.
Il forno a gas è ideale per cuocere alimenti come pizza o simili, in quanto richiedono una temperatura di cottura di 220°.
Prima di infornare qualsiasi alimento però, è preferibile accendere il forno ed aspettare almeno 15-20 minuti fino a quando il bruciatore non passa alla fiamma di mantenimento, cioè quando la temperatura si abbassa quel tanto per mantenere l’interno del forno caldo e adatto alla cottura.
Le pietanze di norma vanno poste a mezza altezza, lontane dalla fiamma, in modo che il calore possa raggiungere tutte le parti e la cottura avvenire in maniera uniforme.
Se la fiamma risulta troppa alta, allora è bene abbassare la temperatura.
QUANTO CONSUMA IL FORNO A GAS
I forni a gas hanno di media dei costi di acquisto più elevati di quelli elettrici, ma sono anche più economici dal punto di vista dei consumi rispetto a questi ultimi.
Difatti il costo della materia gas è più basso se confrontato a quello dell’energia elettrica.
Ma c’è da dire però che i forni elettrici hanno il vantaggio di mantenere una temperatura di cottura costante, e superata la prima ora di riscaldamento, in cui il forno lavora alla massima potenza, questa diminuisce per mantenere la temperatura costante fino alla fine della cottura.
La scelta dell’uno o dell’altro tipo di forno è da considerarsi prevalentemente in base al periodo di utilizzo e al tipo di alimenti che si devono preparare.
COME SI CUOCE LA PIZZA NEL FORNO A GAS
Per cuocere la pizza nel forno di casa il procedimento è molto semplice. Bisognerà prima di tutto pre riscaldare il forno alla temperatura massima, è consigliabile 250° ma molto spesso i forni di casa non raggiungono mai una temperatura di 220-230°.
Dopodiché andrà inserita la teglia con la pizza nel ripiano più basso del forno.
Dopo circa 4-5 minuti bisognerà verificare che il fondo della pizza sia ben dorato, quindi andrà trasferita al ripiano superiore per completare la cottura.
In questo passaggio è necessario abbassare la temperatura e portarla a 200°, in modo che la pasta e gli ingredienti non si secchino troppo o peggio ancora si brucino.
Verifichiamo di tanto in tanto che l’impasto si cuocia bene infilzando il bordo con uno stecchino. Una volta controllato che tutto sia pronto e che gli ingredienti siano cotti a dovere, allora potremo tirar fuori la nostra pizza e servirla in tavola.
Se abbiamo necessità di cuocere più di una pizza, allora l’ideale è quello di cominciare con l’inserire la prima, mettendola nel ripiano più basso, per poi trasferirla dopo qualche minuto in quello superiore lasciando spazio alla seconda pizza.
Sarà necessario controllare spesso affinché non si bruci nulla. Il livello di cottura della pizza dipende molto dai nostri gusti, potremo lasciarla cuocere di più assumendo quella piacevole croccantezza, oppure toglierla prima e mantenerla più morbida.